Il libro dei libri

Quando si parla di viaggi, un buon libro da avere sempre in tasca o nello zaino è sicuramente una guida di viaggio.

Ma non le solite guide, bensì qualcosa di alternativo, capace di proporre le dritte essenziali per un viaggio fuori dal comune.

Lonely Planet è il marchio di fama mondiale per le guide di viaggio che ci racconta ogni stato o regione del mondo, anche la più remota, e ne propone itinerari alla scoperta del vero e con un occhio sempre al portafoglio!

 Abbiamo scelto Lonely Planet perché ci piace il modo non convenzionale e allo stesso tempo letterario con il quale spalanca le porte ad una diversa filosofia del viaggio. E ci sembra anche abbastanza divertente e romantica la storia che ha dato vita a questo marchio:

 Nel 1972 Tony Wheeler e sua moglie Maureen partono da Londra con una vecchia auto decisi ad arrivare fino in Australia e, una volta lì, trovarsi un lavoro in grado di mantenerli e permettersi di comprare due biglietti aerei per il volo di ritorno in Inghilterra. I nostri due eroi riescono, nonostante vari incidenti di percorso e intemperie, ad avverare il loro sogno. Tornati a Londra decidono così che non smetteranno più di viaggiare e fondano la casa editrice che racconterà i diari dei loro viaggi all’insegna dell’essenziale.

Tutto quello che devi fare è decidere di partire e la cosa più di difficile è fatta. Quindi parti.” Tony Wheeler

 L’idea che sta dietro alla fantastica avventura dei due coniugi è l’hippy trail degli anni 60’ che modifica radicalmente l’idea di viaggio: si parte dall’Europa per arrivare in Asia con il minimo essenziale e basandosi sulle conoscenze e le risorse che offre ogni luogo che si visita.

Ci piacciono non solo la genuinità dei racconti, ma anche lo stile e i riferimenti alla letteratura e ai viaggi del passato: da Omero, a Ulisse, per poi passare a Jules Vernes, Magellano e il cuore nero dell’Africa di Joseph Conrad.

 Infine, come nota Jovanotti nella prefazione alla prima vecchia guida di Tony:Si viaggia per perdersi, come è successo a Ulisse e a Pinocchio; il resto è turismo ed è una cosa diversa”. 

Serena

 

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